Attraverso l’identificazione del livello di rischio aziendale è possibile individuare le misure di prevenzione e protezione da adottare, e determinare la tipologia di formazione che deve essere effettuata all’interno dell’azienda.

Per poter effettuare la classificazione del rischio è necessario:
  • individuare il Codice Ateco (Attività Economica), assegnato dalla camera di commercio all’atto dell’apertura e riportato all’interno della visura camerale;
  • confrontarlo con la tabella contenuta nell’Allegato II dell’Accordo Stato Regioni del 21/12/2011, dove è possibile trovare le macro categorie di rischio basso, medio ed alto e far rientrare ciascun codice ATECO in una di queste.
Generalizzando possiamo far rientrare le seguenti attività:
  • Rischio basso: settore servizi, commercio, imprese di pulizie, studi professionali, turismo, artigianato, ambulanti.
  • Rischio medio: pesca, agricoltura, magazzinaggio, trasporti, pubbliche amministrazioni.
  • Rischio alto: edile, tessile, manifatturiero, raffinerie, sanità, grandi eventi, spettacolo, alimentare, metalmeccanica, industrie chimiche, gestione dei rifiuti.

D’altra parte questa prima classificazione non è sufficiente a stabilire il livello di rischio aziendale, come chiarisce l’Accordo Stato Regioni del 07/07/2016, vanno considerati altri fattori, quali: i rischi presenti nella realtà aziendale e le effettive mansioni svolte dai lavoratori.

Conseguentemente il Datore di Lavoro ha l’obbligo di formare i propri lavoratori in funzione dei rischi aziendali e come previsto dall’Accordo Stato Regioni del 21/12/2011 dovrà far svolgere:
  • 4 ore di Formazione Generale + 4 ore di formazione specifica per i settori della classe di rischio Basso: totale 8 ore
  • 4 ore di Formazione Generale + 8 ore di formazione specifica per i settori della classe di rischio Medio: totale 12 ore
  • 4 ore di Formazione Generale + 12 ore di formazione specifica per i settori della classe di rischio Alto: totale 16 ore

Formazione lavoratori che dovrà essere aggiornata ogni 5 anni con 6 ore di aggiornamento a prescindere dal livello di rischio dell’attività.