L’appalto è definito come:
“Contratto col quale una parte assume, con gestione a proprio rischio, il compimento di un’opera o di un servizio dietro un corrispettivo in denaro”.
Gli appalti possono essere pubblici o privati.
Apparentemente potrebbero sembrare soggetti agli stessi adempimenti, invece, gli appalti pubblici devono attenersi a quanto stabilito dal nuovo codice degli appalti D.Lgs. 36/2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 marzo 2023, mentre gli appalti privati, in base alla tipologia di intervento a cui si riferiscono, possono essere regolamentati dall’art.26 del D.Lgs.81/2008 oppure dal Titolo IV del D.Lgs.81/2008.
Nel primo caso, per affidamento di lavori, servizi e forniture all’impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all’interno della propria azienda è importante la predisposizione da parte della Committenza del DUVRI,il Documento unico per la valutazione dei rischi da interferenze che analizza le attività in appalto e ne definisce le misure di sicurezza
Nel secondo caso ci troviamo in presenza di cantieri edili temporanei o mobili definiti come all’art. 89 comma 1 del D.Lgs. 81/2008. Dove tra i compiti principali della Committenza vi è l’obbligo di nomina di alcune figure fondamentali all’organizzazione del cantiere, come il CSE, e adempimenti obbligatori come l’invio della notifica preliminare agli organismi competenti, la redazione di PSC e POS.
Se devi fare dei lavori nella tua azienda o nella tua abitazione, non esitare a contattarci; sapremo fornirti le indicazioni corrette affinché non ci siano brutte sorprese.
Lo sapevi che...
Una delle novità introdotte dal Codice degli Appalti è che si può ricorrere al subappalto a cascata, a differenza di quanto indicato nell’art. 105 D.lgs 50/2016 in cui ne era specificato il divieto.
Che cos’è il subappalto a cascata?
È l’affidamento di lavorazioni di competenza del subappaltatore, ad una impresa terza.
Il nuovo codice appalti stabilisce che è possibile farlo a discrezione della stazione appaltante.
Dubbi, domande, perplessità?